La lettera chiedeva di approvare la seguente mozione:
ribadisce lo sdegno e lo sconforto, sia per la strage dei civili israeliani perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023 sia per la strage dei civili palestinesi attualmente in atto a Gaza da parte dell’esercito israeliano;
chiede l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, sostenendo una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione;
alla luce della drammatica evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza, unisce la propria azione a quelle di tutti i dipartimenti delle università che si sono già attivate:
prendendo atto di quanto recentemente espresso dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, dal segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, dalle agenzie specializzate delle Nazioni Unite, dalla Corte Internazionale di Giustizia, da Amnesty International, da Save the Children, e molti altri organismi internazionali e condannando come ingiustificabile l’accanimento del governo e dell’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese;
esprimendo vicinanza e solidarietà alla popolazione civile palestinese, agli ostaggi israeliani e alle loro famiglie e sostenendo le cittadine e i cittadini di Israele che chiedono di poter vivere in pace con i loro vicini e l'immediato cessate il fuoco;
ribadendo che la ricerca e la cooperazione scientifica internazionale possono e devono essere un ponte tra i popoli, uno strumento di confronto e condivisione di idee, di diffusione e divulgazione della cultura scientifica e di costruzione di pace e di solidarietà umana, ora più che mai, ma che, in questo tragico contesto, è necessario prendere fermamente le distanze da ogni forma di cooperazione bilaterale istituzionalizzata con l’attuale governo israeliano, come affermazione di rifiuto della sua politica di violazione sistematica dei diritti umani nella Striscia di Gaza e nei Territori Occupati;
invitando quindi tutte le ricercatrici e i ricercatori del dipartimento a non partecipare ai futuri bandi MAECI per progetti congiunti di ricerca nell’ambito dell'accordo bilaterale tra Italia e Israele, fintantoché perdurino tali violazioni;
scegliendo di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma;
impegnandosi a definire le modalità per inserire questa scelta nel Piano strategico con un monitoraggio dei progetti di ricerca, dei contratti, degli accordi scientifici, delle sue start up e spin off su materie sensibili;
esortando l'Ateneo a farsi realmente attuatore del suo codice etico assumendo risoluzioni fautrici dello sviluppo di processi di pace e vincolate al rispetto reale dei diritti umani fondamentali.


