Carlo Emilio Gadda ingegnere idraulico e autore di L’Adalgisa (1944), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) e La cognizione del dolore (1963), tra il '21 e il '56 (ma concentrati soprattutto negli anni '30) scrisse una serie di articoli di divulgazione su argomenti molto variegati, l'elettrotecnica, la chimica industriale, la geologia, l'idraulica, la meccanica, la metallurgia. I brani apparsi in riviste come La Perseveranza, l’Ambrosiano, La Gazzetta del popolo sono raccolti nel volume "Azoto e altri scritti di divulgazione scientifica", curato da Vanni Scheiwiller e Andrea Silvestri con Dante Isella, per la Libri Scheiwiller, Milano, 1986, nell’ambito del Progetto Cultura della Montedison.
In Azoto atmosferico tramutato in pane (1937), originariamente pubblicato sulla Gazzetta del Popolo, Gadda illustra il ciclo dell’azoto, con qualche concessione alle parole d’ordine del regime nel raccontare l'industria dei fertilizzanti attraverso lo sforzo del «demiurgo autarchico» di «sopperire alla nostra agricoltura quel tanto di azoto che il ciclo naturale non arriva a immettere naturalmente nel terreno».
«Fabbricare l'azoto non si può dire, poiché esso è nell'aria che respiriamo. Si dice invece fissare l'azoto, cioè captarlo dall'aria, unirlo ad altri elementi di natura, preparare dei sali azotati da spargere sui coltivi: già le radici del frumento lavorano, lavorano, nel buio della terra, ad assorbire dalla terra i composti azotati; perché anche domani il popolo vittorioso e rude possa deglutire il suo pane. I chimici, i biologi chiamano ciclo o circolo dell'azoto il trapasso dell'azoto dall'atmosfera alla sostanza vivente delle piante, degli animali: il suo ritorno nell'atmosfera. Quali ne sono le cause? Sotto l'azione di scariche elettriche atmosferiche (scariche oscure), l'ossigeno e l'azoto dell'aria si combinano in ossido di azoto, che, raggiunto dalle acque di pioggia, da luogo ad acido nitroso. Altro acido nitroso è procurato al terreno per l'opera dei bacteri nitrosi, dèmoni microscopici del sottoterra, scoperti da Winogradski nel 1891. Essi fabbricano acido nitroso ricavandolo dall'ammoniaca e dai composti ammoniacali; che sono tra i proventi della dissociazione organica, della putrefazione. Una seconda categoria di bacteri, chiamati bacteri nitrici, trasforma l'acido nitroso in acido nitrico. Questo, diluito nell'acqua di circolo, al contatto delle «basi» del terreno da i sali nitrici, o nitrati, di cui le radici delle piante son ghiotte. Ecco le biade dei campi di Pansampognante, ecco il pane, la vita. Le sostanze albuminose degli steli e del seme, gli amino‐acidi, il glùtine, contengono azoto e lo trasferiscono nell'organismo i ligli animali. La morte degli animali e delle piante, le foglie che si spiccano e si dissolvono nell'autunno, riportano l'azoto al terreno, e la vita stessa lo restituisce man mano al circolo, per i prodotti della espirazione, del sudore, della escrezione. Ora il compito del demiurgo autarchico, in fatto di azoto, è quello di sopperire alla nostra agricoltura quel tanto di azoto che il ciclo naturale non arriva a immettere naturalmente nel terreno. L'industria umana percorre, in rincalzo alla natura, questo arco del ciclo: dall'aria al terreno. E lo percorre lungo alcune sue strade sicure, se non facili, e solo da pochi decenni esplorate: o da pochi anni tracciate»
scheda | letteratura |
titolo | Azoto atmosferico e altri scritti di divulgazione scientifica |
genere | letteratura |
autore | Carlo Emilio Gadda |
anno (Paese) | 1986 (Italia) |
editore | Scheiwiller |